Mondiali Glasgow 2023, gli altri biker contestano il cambio di regole che favorisce Van Der Poel, Pidcock e Sagan: “Profondamente delusi e frustrati per questa situazione causata dall’UCI”

Sta facendo molto discutere il cambio di regolamento riguardante la gara di cross-country dei Mondiali di Glasgow 2023. Ieri, l’UCI ha comunicato la griglia di partenza della prova di mountain bike degli uomini élite, dove si nota che Mathieu Van Der Poel, Tom Pidcock e Peter Sagan partiranno dalla quinta fila anziché dalla tredicesima (e ultima), come inizialmente previsto dato che i tre non hanno i punti necessari nella classifica MTB per prendere il via dalle posizioni avanzate. Uno spostamento che il massimo organismo mondiale del ciclismo ha giustificato con l’applicazione di una norma utilizzata solitamente nelle gare di Coppa del Mondo (anche di ciclocross) ma non originariamente prevista per i Mondiali, che prevede che corridori con una posizione elevata in un’altra classifica UCI possono ottenere una miglior posizione di partenza in una gara come, appunto, quella di cross-country.

Chiaramente, tale regola finisce per favorire corridori come Van Der Poel, Pidcock e Sagan, non solo per la gara in programma quest’oggi ma anche e soprattutto per quanto riguarda la caccia ai punti necessari per qualificarsi alle Olimpiadi del prossimo anno. Altrettanto ovviamente, tale cambio di regole non è andato giù a molti degli altri partecipanti, che attraverso i loro rappresentanti presso l’UCI hanno manifestato tutto il loro disappunto.

“È fantastico avere grandi nomi di diverse discipline nel nostro sport e non vediamo l’ora di gareggiare contro di loro. Ma non siamo molto contenti del modo in cui l’UCI sta trattando la nostra disciplina modificando le regole relative alle posizioni di partenza un giorno prima della gara“, recita il comunicato, firmato da biker quali Nino Schurter, Jolanda Neff, Anne Terpstra, Jordan Sarreau, Victor Koretzky, Henrique Avancini e numerosi altri.

“Il punto in questo momento non è se la regola applicata sia giusta, ingiusta o appropriata: questo è un argomento per un altro giorno. Ciò che conta è la modalità e la tempistica con cui l’UCI ha applicato e fatto rispettare questa regola. E le conseguenze che ne derivano per i singoli corridori e per le squadre, e l’impatto che hanno sulle quote per i Giochi Olimpici. Al momento non si tratta solo di disputare i campionati del mondo, ma anche delle posizioni di partenza olimpiche, per le quali si sta lottando insieme”.

“È chiaro che l’UCI si contraddice nell’applicare la norma. Ore prima dell’inizio del campionato del mondo non è un momento appropriato per cercare selettivamente le regole, quindi esprimiamo la nostra profonda delusione e frustrazione per questa situazione causata dall’UCI”.

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